28 Apr Incontro con Stefano Zamagni
Stefano Zamagni: (Rimini, 1943) Ex Presidente dell'Agenzia per il terzo settore, è professore ordinario di Economia politica all'Università di Bologna (Facoltà di Economia), Adjunct Professor of International political economy alla Johns Hopkins University, Bologna Center, e vice direttore della School of Advanced International Studies (SAIS) Europe. Nel 1999 venne ammesso alla New York Academy of Sciences. Già consultore del Pontificio Consiglio della giustizia e della Pace, nel 2013 viene nominato membro ordinario della Pontificia Accademia delle scienze Sociali.
Tra i più importanti studiosi del welfare, dal 2001 è Presidente della Commissione Scientifica di AICCON (Associazione Italiana per la promozione della cultura della Cooperazione e del Non Profit) e tra gli ideatori delle Giornate di Bertinoro per l'Economia Civile, un momento di approfondimento e dialogo sul ruolo e le attività del Terzo Settore in Italia. Ha ottenuto onorificenze e riconoscimenti in tutto il mondo e, nel 2010, gli è stato conferito il Premio Giorgio La Pira per la pace
Autore di numerosissime pubblicazioni, ne ricordiamo alcune tra le più recenti: L'economia del bene comune (Il Mulino, 2007); La cooperazione. Tra mercato e democrazia (Il Mulino 2008), scritto con la moglie Vera Negri; Avariza, la passione dell'avere (Il Mulino, 2009); Impresa responsabile e mercato civile (Il Mulino, 2013); Prudenza (Il Mulino, 2015).
dialoga con Marco Beccalossi, Assessore al Bilancio del Comune di Concesio
Un bimbo che oggi nasce in Congo, o una bambina che nascerà in Europa tra vent'anni, hanno il diritto di porre domande sul nostro modello di sviluppo e sui nostri stili di vita, perché le nostre scelte di oggi stanno già modificando la loro vita, a volte in meglio ma altre in peggio.
L'economia civile, di cui il libro illustra genesi e campi di applicazione, cerca risposte non fuori dall'economia di mercato ma all'insegna di un mercato diverso, «civile» dove le parole felicità, onore, virtù, bene comune, possono essere riscoperte proprio in chiave economica, lasciando spazio ad una prospettiva etica e non puramente individualistica.
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