Incontriamo Bruno Arpaia - Biblioteca comunale di Concesio
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25 Gen Incontriamo Bruno Arpaia

venerdì 1 febbraio dalle ore 18.30 INCONTRIAMO BRUNO ARPAIA, in dialogo con Carlo Simoni. Per la IN MOVIMENTO

Romanziere, giornalista, consulente editoriale e traduttore di spagnola e latinoamericana. Per Guanda ha pubblicato numerose opere: tra queste ricordiamo L'angelo della (Premio selezione Campiello 2001, Premio Alassio Centolibri – Un autore per l'Europa 2001), Il passato davanti a noi (Premio Napoli e Premio Letterario Giovanni Comisso 2006) e L'energia del vuoto (finalista al Premio Strega 2011). I suoi libri sono tradotti in molte lingue.

Il che lo accompagna: Qualcosa, là fuori (Guanda, 2016):

Non è un day after, non è un terribile inatteso domani: è un oggi portato alle estreme conseguenze. Estreme ma prevedibili fin d'ora. Le conseguenze del cambiamento climatico si sono abbattute su un mondo che non le ignorava ma non le ha volute evitare.

Un mondo in cui tutti sono profughi: non solo i disperati che in proporzioni inedite abbandonano i paesi del Sud del mondo, ma anche i fortunati che ne abitavano quella porzione che chiamiamo Occidente e sono ora costretti anche loro a rischi e fatiche mortali nel tentativo di raggiungere i paesi più settentrionali dove esiste ancora l'acqua. E tutto ciò avviene nel magma di una irreversibile crisi di civiltà, anche questa annunciatasi da tempo, anche questa non contrastata davvero dai detentori della : “sapevano di essere antiquati, di coltivare in estinzione, di amare cose che la gente ormai ignorava o disprezzava: il mondo intorno a loro andava da tutt'altra parte. Si riunivano, ne discutevano, organizzavano presentazioni di libri o , ma in fondo erano consapevoli che la loro era una battaglia persa.”
Non un'ennesima proiettata in un futuro terrificante, questo romanzo, ma il tentativo di incrinare, oggi, lo stato di negazione nel quale viviamo: quel sapere e nel contempo non sapere, quel sapere che non si traduce in un fare. Spesso neanche in un dire, per il timore di apparire catastrofisti, di restare esclusi dalla corrente di una religione del progresso che senza porsi domande sui fini ciecamente domina il nostro tempo.

Carlo Simoni

 

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